Microcar MC1

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HabboClaudio
view post Posted on 20/9/2009, 21:00




Verso la fine del 2006,alla MC1 si affiancò il nuovo modello,più un restyling che una nuova macchina,tanto che per tutto il 2007 il suo nome fu semplicemente “Mc1 2007”. Anche se ciò può far pensare che la Microcar in quel periodo mancasse di fantasia,non è affatto così. Infatti il nuovo modello combinava i pregi del vecchio (che veniva ancora venduto a prezzo ribassato in quanto terminata la produzione) alle novità della carrozzeria e degli interni,rimanendo comunque fedele all’impostazione originale voluta dalla Microcar,ossia di un veicolo comodo,dal prezzo competitivo e dalla qualità elevata … altro che mancanza di fantasia !
I difetti che avevamo incontrato nel vecchio modello sono stati in gran parte riveduti e corretti,le finiture sono molto più curate,la linea è stata lievemente rivista.
Il telaio e tutta la meccanica è restata invariata,tanto era già evoluta in termini prestazionali e di sicurezza. L’unica modifica è stata l’introduzione di una nuova motorizzazione,sempre diesel. La nuova Mc1,che dal 2008 prende il nome di MC (Mobility Concept),vede la sua gamma molto ampliata,con modelli a passo corto e a passo lungo,diesel e benzina.
Le serie speciali e le possibilità di personalizzazione non mancano : si contano già 6 serie speciali prodotte su questa base,quattro nel 2007 e due nel 2008,mentre gli optional e le personalizzazioni estetiche esterne e interne disponibili sono davvero tante. La MC pertanto,in qualsiasi allestimento della gamma la si consideri,resta un veicolo dinamico,sicuro e adatto a tutti,dai quattordicenni che cercano un’alternativa speciale allo scooter agli adulti e pensionati che cercano un mezzo economico e facilmente maneggiabile anche nelle grandi e trafficate città di oggi.
E adesso,la scheda tecnica.
Eccoci qua,nello spazioso abitacolo della MC city,la versione a passo corto della gamma MC.
Lo spazio a bordo non manca, i sedili sono comodi e c’è spazio sufficiente anche per le persone più alte. Avevamo visto come sulla Mc1 il cruscotto e gli interni in generale presentassero qualche pecca nei materiali e nella praticità dei comandi,in particolare i comandi degli alzacristalli e il freno a mano potevano essere azionati solo chinandosi o allungandosi con il braccio verso il centro del cruscotto.
Ma ora è tutto diverso, ci si trova davanti non più un cruscotto di una microcar,ma di un’auto.
Ricorda vagamente alcuni modelli Citroen : il cruscotto è caratterizzato dalla strumentazione digitale centrale,di facile lettura,con ai lati dei pratici incavi portaoggetti. La radio, i comandi del riscaldamento e il pulsante delle frecce internazionali si trovano su una nuova plancia centrale,disponibile per i più eleganti anche in radica. Scendendo con lo sguardo troviamo la leva del cambio con le “solite” tre marce avanti,folle e retromarcia,incastonata però su una sporgenza del cruscotto che scende verso il basso,un po’ come possiamo trovare sulle Fiat Panda e 500. In questa posizione la leva del cambio è davvero comoda,soprattutto nelle manovre di parcheggio,dove ci si trova a dover cambiare rapidamente da marcia avanti a retromarcia. Più in basso troviamo il tunnel centrale ! La vecchia versione ne era sprovvista se non per un piccolo accenno di portabicchieri e freno a mano … qui invece abbiamo un tunnel,sempre un po’ bassino,ma molto più pratico. Proprio su questo tunnel,a portata di mano,troviamo gli interruttori degli alzacristalli elettrici e un portavivande,oltre che il freno a mano e un piccolo vano portaoggetti.
Gli ingegneri Microcar devono essere fissati con gli spazi ampi,pure sul nuovo modello non hanno messo un vano portaoggetti chiuso : al posto della vecchia borsa troviamo un vano portaoggetti aperto con una piccola rete elastica di sicurezza … però adesso il vano chiuso è disponibile come optional ! Come sul vecchio modello,la pedaliera è ben centrata,e tutto è gradevole e intuitivo. L’airbag,come nella versione precedente è annoverato nella lista degli optional,particolarmente ricca di accessori e personalizzazioni.
L’abitacolo può essere rifinito anche con interni in pelle.
Il bagagliaio,come per la prima versione,è ampio e dalla forma regolare,con la ruota di scorta che non interferisce con il vano in quanto posizionata sotto ad esso. La cappelliera rigida è rimasta,ma non è tanto un difetto quanto più un dettaglio : a meno che non carichiate qualcosa di davvero ingombrante,non dovrete nemmeno toccarla. Davvero degna di nota la capacità di carico delle versioni a passo lungo,c’è più posto che in una normale berlina ! La versione Cargo poi è dotata di portiere verticali come i furgoni,che possono essere aperte anche in caso di parcheggi “al millimetro”.
E ora veniamo al motore. Adesso con questo nuovo modello il futuro proprietario dell’auto è attanagliato da un dubbio atroce : Lombardini o Yanmar ? Sono motori molto simili,consumano più o meno la stessa quantità di gasolio e sono entrambi pronti nell’erogazione. Il lombardini ha il vantaggio di essere un motore semplice e dalla coppia bassa,lo yanmar con i suoi 523cc invece possiede un po’ più di brio. La scelta è vostra,ma sappiate che l’airbag è disponibile sono con il motore lombardini.
La velocità massima di 45km/h viene raggiunta rapidamente grazie ad i rapporti corti.
Guidare questo modello riporta esattamente le stesse sensazioni del modello precedente,complice il fatto che il telaio e tutta la meccanica,esclusa l’eventualità del motore Yanmar,è identica. La MC è un’auto intuitiva e dalle reazioni sincere,il passo di poco più lungo della versione precedente non ne ha affatto peggiorato le doti dinamiche.
Il peso è ancora più basso della vecchia versione,ora è sceso da 350 a 344 chilogrammi,e questa caratteristica,abbinata alle carreggiate larghe,garantisce una notevole tenuta di strada,a scapito però di reazioni non proprio sincere quando si raggiunge il limite.
Le sospensioni sono quelle del modello vecchio,sempre rigide al punto giusto e altrettanto robuste. All’avantreno il rollìo è notevole dato che l’auto non ha barre antirollìo,ma al posteriore il generoso ponte torcente trasmette sicurezza e stabilità. Il cambio è ancora automatico a variazione continua,esattamente come sugli scooter,e permette di tenere entrambe le mani sul volante nella guida. Il difetto del variatore è che nelle manovre a bassa velocità e nelle discese,tende a staccare la trasmissione e mettere la folle,eliminando il freno motore … e non è una bella sensazione frenare solo con i quattro piccoli dischi,che sebbene più efficaci dei tamburi,fanno quello che possono : se sfruttati troppo a lungo,come in una discesa ripida,entrano in stress.Anche su questa serie la Microcar propone come optional l’airbag per il conducente,dal 2004 è l’unico produttore che ha sviluppato un sistema di sicurezza così completo per questi piccoli mezzi. Non è male sapere che possiamo contare su questo dispositivo. Comunque per nostra fortuna non lo abbiamo dovuto testare.
I consumi sono, come per tutti questi veicoli,davvero ridotti : con un pieno si va avanti per tantissima strada con una fumosità abbastanza ridotta. Già con il vecchio modello per strada non ci si sentiva tanto “piccoli”,con questo modello aggiornato poi,che è pure un pelo più grande ed è dotato di tutti questi confort,diremmo di stare più su un’auto che
su una microcar,se non fosse per la velocità massima che è quello che è …
Riguardo alla linea,la Microcar ha semplicemente eseguito alcuni ritocchi mirati all’estetica del modello precedente,già gradevole e particolare,rinnovando il paraurti anteriore,ora dotato di un’ampia presa d’aria frontale, e la calandra,arrotondata nelle forme e maggiormente inclinata. Altra grande novità è il cofano motore,che scende fino a coprire i fari,donando all’auto uno sguardo aggressivo ed una linea più filante. Forse sono proprio i fari anteriori l’elemento più azzeccato del restyling. Al posteriore troviamo invece un bordino paracolpi sul fondo del portellone e i nuovi gruppi ottici con vetri bianchi.
Lo scarico è ancora costituito dal piccolo tubicino di 32 mm,ma la microcar propone come optional anche dei finali di scarico sportivi. La superficie vetrata è molto grande e la visuale che se ne ricava è davvero molto ampia. Quella della MC è una linea particolare,che fa un po’ il verso alle auto monovolume,ha una linea tondeggiante e al contempo tonica e vagamente aggressiva,che si presta molto bene alle varie personalizzazioni proposte dalla Microcar,che possono renderla una piccola bomba ,una spaziosa e comoda station wagon,un suv in miniatura o anche un van per aziende impegnate … è un’auto con una personalità duttile ma allo stesso tempo decisa.
La MC è una tra le microcar più particolari e simpatiche,nonché una delle più spaziose e comode sul mercato e una delle più sicure grazie al telaio generoso,le varie dotazioni di sicurezza e l’airbag.
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Fonte : www.50tuners.com
 
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